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Black Tar. Un oggetto senza tempo

by Utente generico

Mattia Biagi in mostra a Milano. BLACK TAR, oggetti a noi cari che trasmettono ricordi ed emozioni, dandogli un nuovo significato.

Artista e designer italiano che vive e lavora a Los Angeles oramai da 18 anni.

Ogni materiale da lui utilizzato nella creazione e lavorazione delle sue opere, (marmo, bronzo, legno, ceramica, alluminio, acquerelli, video, gesso o catrame), è incentrato su una profonda ricerca personale, trasformazione e preservazione di un ricordo, ma al contempo è una grande forma di protesta e trova un forte collegamento con la natura e la sua sopravvivenza.

Mattia espone le sue opere in alcuni musei di fama mondiale dove possiamo vederle, assorbirle, captarle, studiarle, ammirarle presso il The Mint Museum in North Carolina e il Castello di Rivara a Torino, ma non solo, c’e chi ha la fortuna di poterle osservare tutti i giorni nella propria collezione privata.

I suoi lavori sono stati esposti in musei a livello nazionale ed internazionale come il Palais de Tokyo a Parigi, il Mint Museum in North Carolina e il Louvre di Dubai. Nel corso della sua carriera diventò testimonial del famoso whiskey Johnny Walker, il quale utilizza artisticamente le sue opere BLACK TAR come simbolo. La collaborazione con il Johnny Walker incluse la creazione esclusiva di tre bottiglie in edizione limitata, che furono premiate come miglior packaging nel Regno Unito.

BLACK TAR «Iniziò nel 2003 dopo una visita a La Brea Tar Pits, un’area geologica ricca di depositi di catrame dove sono stati trovati alcuni fossili. Qui è nata la nuova idea del catrame nero: il rituale magico di immergere oggetti domestici nel catrame, creando una nuova forma estetica che cristallizza i materiali, esaltandoli sotto un rivestimento nero. L’oggetto è ricoperto dalla texture tattile del catrame che l’artista può modellare a suo piacimento. La forma gioca il ruolo di protagonista in ogni creazione: ha il potere di richiamare alla memoria le emozioni o le esperienze dell’osservatore, cristallizzate dal catrame. Il rituale consiste nel ricoprire con il catrame oggetti comuni, selezionati in base alla loro potenziale vocazione ad essere interpretati come simboli. Ogni opera diventa uno strumento per esprimere un particolare messaggio. Il processo di ricopertura è ottenuto grazie ad un’elevata abilità tecnica: l’artista è in grado di controllare la tensione del catrame per creare ogni volta un’opera unica. La superficie creata è una sorta di marchio di fabbrica dell’artista: è ottenuta sempre con lo stesso processo ma rivela la sua unicità grazie al suo aspetto mutevole. La superficie tattile è modellata dalla luce naturale, che riflette le sfaccettature cupe e opache e modella l’opera d’arte come un diamante nero grezzo».

Mattia Biagi, BLACK TAR in Mostra dal 6 al 30 Giugno. Via Fratelli Bronzetti, 11. Milano

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