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Cantina Berlucchi

by Utente generico

a cura di Daniele Biagi

  • La cantina Berlucchi è una delle più conosciute e visitate della Franciacorta, raccontate ai nostri lettori come nasce la cantina ?

La storia del Franciacorta ha avuto inizio proprio in quello che è oggi il cuore della nostra azienda,  Palazzo Lana Berlucchi

Qui abitava infatti Guido Berlucchi, nobile gentiluomo di campagna, che decise nel 1955 di chiamare Franco Ziliani, nostro padre, per una consulenza sui suoi vini fermi, una piccola produzione. 

Nostro padre era un giovane consulente enologo, al tempo aveva 24 anni, e si rese conto parlando con Guido, assaggiando i suoi vini fermi, che la Franciacorta poteva essere il territorio perfetto per provare a produrre uno spumante metodo classico. Era un suo grande sogno, una sfida, che riuscì a realizzare nel 1961, sei anni dopo. È un uomo testardo nostro padre, non si arrende! Ci sono voluti sei anni, ma infine è riuscito a produrre le prime bottiglie di metodo classico sul territorio: il primo Franciacorta.  Le ha etichettate proprio così: “Pinot di Franciacorta”, per sottolineare l’appartenenza al territorio, una scelta lungimirante se pensiamo che oggi Franciacorta è il nome della DOCG. Nostro padre e Guido Berlucchi fondarono in tempi non sospetti quella che oggi chiameremmo una start-up, e di successo anche! 

Furono i primi, nessuno mai aveva prodotto spumante metodo classico in Franciacorta. Colpiti dal loro successo imprenditoriale, anche altri nella zona tentarono l’impresa… e il resto è storia! A distanza di 60 anni il territorio si è completamente trasformato ed è diventato noto proprio per la sua produzione di spumanti metodo classico: i suoi Franciacorta DOCG. Nel 2021 abbiamo celebrato i 60 anni da quella data importante, pietra miliare della storia del territorio: la nascita della prima bottiglia di Franciacorta. 

  • Chi era Guido Berlucchi?

Guido Berlucchi era un nobiluomo di campagna, discendente dalla Famiglia dei Conti Lana dè Terzi. 

Uomo timido e riservato, appassionato di tutte le cose belle. Guido Berlucchi era un uomo di mille interessi grande collezionista di auto storiche, appassionato di musica jazz, ottimo pianista e pittore. 

Fu il partner perfetto per nostro padre, insieme riuscirono a gettare le fondamenta per quella che è oggi una solida azienda che ha cambiato completamente il volto del territorio, preservando grazie alla viticoltura il suo verde, creando bellezza, lavoro e un vino che è oggi uno dei più apprezzati a livello internazionale. 

  • Quali sono i vostri prodotti e i top di gamma ?

I nostri Franciacorta si differenziano in quattro linee. 

Cuvée Imperiale è il Franciacorta più noto e amato, da oltre mezzo secolo un’icona dello stile di vita italiano Una gamma di ingresso al mondo della Franciacorta, che gratifica un largo pubblico con prodotti di ampia versatilità, ottimi per variegate occasioni d’uso di grande spontaneità. Un vino che esprime Familiarità, Convivialità ed Amicizia Declinato nelle versioni Brut, Saten Max Rosé, Dosaggio Zero, Demi sec e Vintage. 

La linea ’61 nasce come celebrazione della primogenitura ed è dedicata proprio a quella prima bottiglia. Abbiamo presentato i tre ’61 non millesimati nel 2011, in occasione del 50° anniversario da quella prima bottiglia di Franciacorta. La linea è composta da tre Franciacorta non millesimati affinati almeno 24 mesi. Vogliono essere Franciacorta freschi, versatili, ideali per l’aperitivo, ma che possono tranquillamente accompagnare tutto il pasto. La linea si compone di un Franciacorta Brut, freschissimo e agrumato, un Franciacorta Rosé, vinoso e profumatissimo di frutti rossi, e di un Franciacorta Saten, elegante, suadente e con una bolla estremamente setosa, come vuole la sua tipologia. 

Nel 2016 abbiamo poi arricchito la linea ’61 con i ’61 Nature: Brut Nature, Nature Rosé e l’ultimo Nato Nature Blanc de Blancs. Questa linea si compone di Franciacorta millesimati affinati almeno 5 anni in bottiglia. La caratteristica determinante poi è quella dell’assenza di dosaggio, per enfatizzare il naturale equilibrio e piacevolezza che solo il territorio franciacortino e un sapiente lavoro in vigna e in cantina riescono a dare. 

Palazzo Lana, il nostro Franciacorta Riserva, la nostra punta di diamante! È dedicato al meraviglioso Palazzo, che vide l’incontro tra Guido Berlucchi e mio padre, Franco Ziliani e nelle cui cantine nacque la prima bottiglia di Franciacorta. L’atmosfera di queste sale fu in parte ispiratrice dell’idea di quella prima bottiglia e pertanto a questo Palazzo abbiamo dedicato la gemma di casa Berlucchi. 

Palazzo Lana è una sfida: un 100% Pinot Nero vinificato in bianco e affinato 10 anni in bottiglia. Estremo nella sua concezione e nel suo gusto, e pertanto battezzato Extreme in etichetta. Ne produciamo pochissime bottiglie, l’un per mille della nostra produzione totale. Nell’annata 2009 ha ottenuto il punteggio di 93 dalla prestigiosa Wine Spectator ed è stato da loro selezionato tra i 130 migliori vini d’Italia per partecipare ad OperaWine, esclusiva manifestazione dove solo le cantine considerate di più alta qualità e più rappresentativi del patrimonio enologico italiano possono accedere. 

  • Non possiamo non utilizzare nella storia il principale filo conduttore, Franco Ziliani enologo che fece il primo incontro con Guido Berlucchi nel salotto di casa di quest’ultimo.  Raccontateci un po’ di lui e del suo incontro , come nacque l’idea di creare uno spumante in stile francese ? 

La storia narra di un incontro avvenuto nel 1955 a Palazzo Lana, la storica ed attuale sede della Guido Berlucchi, tra Franco Ziliani – giovane e brillante enologo diplomato alla Scuola enologica di Alba e già consulente per alcune cantine – e Guido Berlucchi, produttore di vini fermi a base Pinot, in una zona che ancora doveva esprimere tutta la sua straordinaria potenzialità enologica. 

Guido Berlucchi era alla ricerca di un tecnico che potesse stabilizzare il “Pinot del Castello”, il suo vino bianco prodotto con le uve del vigneto clos posto sotto il piccolo maniero di Borgonato, villaggio agricolo a “vedetta” del paesaggio, da cui s’intravede lo specchio d’acqua del lago d’Iseo. 

Franco Ziliani vide nel terreno morenico ricco di minerali e nel clima peculiare dato dall’influsso del bacino idrico del lago d’Iseo le solide basi materiali per il suo progetto enologico e percepì nella raffinata persona di Berlucchi e nell’antica cantina sotterranea quegli elementi, anche “immateriali”, come la cultura del territorio e l’amore per il bello che avrebbero potuto dare corpo al suo ambizioso sogno creare un metodo classico in Franciacorta che potesse competere con i grandi vini francesi della Champagne. 

I due, affiancati dall’amico Giorgio Lanciani, fondano così nel 1955 la Guido Berlucchi, aprendo in questo modo la strada alla nascita di un’intera zona enologica. 

Nel 1961, dopo una prima messa a punto delle tecniche di cantina ancora “artigianali” e lungi da essere supportate dalle moderne tecnologie enologiche ed alcuni infruttuosi tentativi, Ziliani sigilla le prime 3.000 bottiglie di Pinot di Franciacorta. Il risultato è sorprendente: un vino ottimo all’assaggio, ricco di profumi e finezza e con un grande potenziale di crescita organolettica. Con queste premesse, non risulta difficile convincere Guido Berlucchi ad allargare la produzione l’anno seguente, imbottigliando il Max Rosé metodo classico ideato ad hoc per un amico di famiglia: il raffinato antiquario milanese Max Imbert e creando così il primo spumante rosé d’Italia.

Nelle decadi seguenti, Berlucchi è stato “adottato” quale spumante italiano di qualità per antonomasia, vino della festa e del piacere quotidiano, del brindisi e del “tutto pasto”

seguendo passo passo l’evoluzione dei costumi di una società quella dall’ Italian Boom ai

Millennials, sempre più alla ricerca della grande qualità.

Nel 2021, in occasione del 60°anniversario dalla nascita della prima bottiglia di Franciacorta

ed i 90 anni del patron Franco Ziliani, la Guido Berlucchi ottiene un ambìto riconoscimento: la Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, uno dei gruppi più autorevoli gruppi nel settore dell’Enogastronomia e della Cultura del Cibo, assegna alla cantina di Borgonato il titolo di Cantina dell’Anno 2022, con la lusinghiera motivazione di «…aver fatto la storia dello spumante Metodo classico italiano».

  • Dopo il connubio tra queste due persone che diedero vita al miglior spumante con il metodo classico nel mondo cambiandone il destino di un’intera regione, facendone una delle zone più pregiate, oggi a portare avanti il vostro marchio siete voi tre figli, quale è la vostra mission per consolidare sempre di più il mercato.

Vogliamo essere, nel territorio nazionale e nel mondo, punti di riferimento della cultura dell’eccellenza del metodo classico Italiano.

Sono diversi i driver e le azioni che per noi sono fondamentali: 

1) Continuare nella tutela del nostro territorio attraverso una gestione sostenibile e rispettosa delle sue risorse per conservare in questa terra la qualità che ogni giorno ci regala; Riconoscere il valore delle risorse (territoriali e umane) con cui si lavora per proteggerle e valorizzarle al massimo. 

2) L’educazione del consumatore e l’esperienza diretta attraverso l’apertura delle nostre cantine e la partnership con ambasciatori quali sommelier e divulgatori della qualità, tramiti preziosi tra il produttore e il consumatore. Il cibo e il vino sono cultura. Valorizzarli tramite l’enoturismo porta ad un consumo più consapevole.

3) La Familiarità: siamo un’azienda familiare, fondata da un padre non solo per l’azienda, ma per tutto il territorio e che pensa al futuro e all’eredità in termini di risorse, di territorio, di stile di vita che verrà lasciata ai figli e ai figli dei figli di tutta la Franciacorta e non solo

  • Oltre ad aver lanciato le linee   ’61, Berlucchi ’61 Nature e Palazzo Lana Riserva la vostra azienda oggi ha un focus importante come la totale sostenibilità, com’è cambiata la vostra cantina rispetto ai primi anni ad oggi in termini di sostenibilità ? 

Abbiamo iniziato ad avvicinarci al tema della sostenibilità intorno gli anni 2000, prendendo in mano la gestione dei vigneti e aderendo ad alcuni progetti dell’Università Statale di Milano e dello Studio Agronomico Sata. L’obiettivo è sempre stato quello di migliorare in modo costante la qualità dei vini, agendo contemporaneamente sulla salute del territorio e sulla preservazione di un ecosistema bilanciato. Nel tempo abbiamo introdotto alcune “buone pratiche” nella gestione del vigneto, come ad esempio inerbimento e sovescio e al contempo abbiamo lavorato per il contenimento del consumo idrico ed energico -quest’ultimo grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici. 

Insomma, un grande lavoro che si è sviluppato per oltre un decennio, un “percorso”, che non mira ad una linea di traguardo ma punta invece a un miglioramento costante.  

Questo percorso ha visto un punto di svolta nel 2019, quando abbiamo fondato Academia Berlucchi “Il circolo virtuoso del sapere”. 

Academia nasce con l’obiettivo di restituire valore al territorio, affrontando ogni anno un tema diverso (sostenibilità e talento in questi due anni trascorsi), in un percorso virtuoso di condivisione di idee con personalità di spicco di vari ambiti, stimolando il pensiero e dando luce a proposte che abbiano al centro innovazione, sostenibilità ed una visione del futuro che, direttamente o indirettamente, agisca con il consumatore finale. 

Da lì a prendere la decisione di pubblicare il nostro primo report di sostenibilità il passo è stato breve, l’abbiamo presentato a fine 2020 e raccoglie in un unico documento tutto l’impegno del nostro percorso in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale, marcando quello che sarà per noi e il nuovo punto di partenza per i prossimi sessant’anni. Potete visitarlo sul nostro sito: massima trasparenza! 

  • Il territorio della Franciacorta è un territorio unico, quale fu l’idea dei vostri avi per  scegliere queste colline e produrre i loro vini ?

L’area collinare della Franciacorta, snodo di traffici e commerci sin da epoche

remote è menzionata già negli Statuti del Comune di Brescia datati 1277. 

La viticoltura sui colli morenici della Franciacorta è praticata sin dall’anno Mille, come confermano numerose fonti, tra cui il Libellus de’ vino mordaci di Girolamo Conforto, medico bresciano del XVI Secolo e il Catasto napoleonico del 1809. 

Morbide colline appoggiate su terreni morenici di origine Plio Pleistocenica molto vari e ricchi, con altitudini variabili intorno ai 200 300 m slm,  che permettono così, grazie anche all’azione mitigatrice del lago d’Iseo e delle fresche brezze provenienti dalla Val Camonica, di assicurare alle vigne temperature ideali e marcate escursioni termiche, necessarie per concentrare gli aromi nelle uve permettendo di ricavare vini dai profumi intensi e ampi. La Franciacorta ricopre un’area piccola, un gioiello annidato sotto al lago d’Iseo, al cui influsso deve il clima perfetto per la produzione di un grande metodo classico. Le temperature miti permettono all’uva di arrivare alla piena maturità, guadagnando ricchezza aromatica e morbidezza. Per questo motivo una delle tipologie più apprezzate dei nostri Franciacorta è quella “dosaggio zero” quindi senza l’aggiunta dello sciroppo di dosaggio finale, dove la morbidezza naturale data dal clima e dal terreno sono esaltate, non coperte. 

  •  Progetti in questo 2022?    

Questo 2022 è sicuramente un anno particolare, in un contesto socio-politico come quello che stiamo vivendo e in uscita da due anni che hanno lasciato un profondo impatto. D’altra parte abbiamo tanto da celebrare: sono passati 61 anni dal 1961 e siamo stati eletti Cantina dell’anno da Gambero Rosso. A ciò si aggiunge il nostro ingresso nella classifica TOP100Italian Wines of 2021 di Wine Spectator e la riapertura di importanti manifestazioni di settore, quali Vinitaly e OperaWine. 

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